STOP SCOMMESSE UNO TSUNAMI ANCHE SUL CALCIO MARCEL VULPIS no tsunami economico per colpire il mondo del calcio e dei media. Sono a rischio investimenti, tra pubblicità e sponsorizzazioni, non inferiori ai 222 milioni di euro annui. Un “tesoretto”, che, venendo a mancare, può comportare effetti negativi sui bilanci societari e sui livelli di occupazione (diretti e indiretti). I presidenti dei club, con particolare attenzione alla serie A e B, insieme ai principali editori italiani, hanno fatto subito fronte comune per contrastare una norma (contenuta nel cosiddetto Decreto Dignità) destinata a modificare, già dai prossimi giorni, le entrate commerciali di molte aziende di entrambi i settori. In questo decreto (primo provvedimento del Governo guidato da Giuseppe Conte), dove sono regolati i contratti a tempo indeterminato, vi è anche il divieto totale sugli spot che abbiano per tema il gioco d’azzardo. Limitazioni che, dal gennaio 2019 , scatteranno anche per le sponsorizzazioni, e “tutte le forme di comunicazione”, incluse le “citazioni visive ed acustiche e la sovraimpressione del nome, marchio, simbolo”. Per l’industria del gioco pubblico, lecito e regolamentato, che paga annualmente cifre a sei zeri per poter operare sul mercato nazionale, nel rispetto di tutte le norme previste dalla legge, è uno stop che rischia di ridurre le opportunità di investimento nel nostro Paese. A pagarne le conseguenze più severe, saranno i settori dello sport (con il calcio in prima fila) e dell’editoria, perché, una volta entrato in vigore il Decreto, non sarà più possibile ospitare pubblicità di aziende del gioco, pena multe e contestazioni legali. La serie A italiana, nella scorsa stagione, ha visto 12 dei 20 club iscritti legarsi a diversi “official betting partner”, con il Torino e l’Hellas Verona, che hanno venduto anche lo spazio del retro sponsor (rispettivamente a SportPesa e Chancebetit). Il Toro, tra l’altro, ha un importante accordo quadro pluriennale con l’azienda africana di scommesse sportive (con sede a Nairobi in Kenya). Tocca non solo la maglia granata e la sua area commerciale, ma soprattutto i “mezzi” di Cairo Pubblicità (dalla carta stampata alla tv, passando per il web). Un altro top club della massima divisione è, in queste ore, in trattativa per lo sponsor di maglia (l’accordo più importante mai siglato nella storia del betting tricolore), ma la norma del Decreto Dignità rischia di rovinare le opportunità commerciali correlate, come, per esempio, la vendita delle maglie replica. Se approvata infatti non consentirà alcuna pubblicità, inclusa quella presente sul materiale di merchandising ufficiale. Sotto il profilo pubblicitario, gli investimenti pianificati sui diver- à ò 1 Juventus ZijSsclMagri 3 As Roma 4i Jlntei S Ss Lazio 6)_AcMI¡an;^ 7) Atalanla 8 Florantina__ Betfair _Bétter:jff6Lattó_ Snai e Admiral . it ; bwin :’,’ /’/.’·’·/ ·; Eurobet Snai E Starcasino 9) Torino 10) Sampdoria Sportpesa (retro Sponsor) Éutobet ·..-,.· ºº) Sassuolo no 12)jBenoaCfc__ Eurobet^ 13) Chien Vr no 14):uilnese: 15) Bologna Fc c h i Wl ‘ Spal 18 Crotone Eurobet: 19 Hellas Verona Chancebet.it retro sponsor) 20) Beneverrto/ no ···/·. , si mezzi italiani (tv, stampa, radio e web), da parte dell’industria del betting, non sono inferiori, su base annua, ai 200 milioni di euro, ma a questi bisogna aggiungere i mancati incassi, nella misura di 22 milioni di euro, che potrebbero toccare, con proporzionalità diverse, le ire serie professionistiche del calcio italiano (serie A,  e C). Solo la prima divisione è stimata in 12 milioni di euro di accordi commerciali, con nove aziende (nazionali e intemazionali) che investono sul principale campionato sportivo. A questa cifra bisogna aggiungere i contratti pubblicitari collegati all’esposizione di marchi, le promozioni sui led dei campi di gioco (in costante crescita come tipologia di visibilità), gli accordi di sponsorizzazione
delle altre due serie calcistiche, oltre agli introiti da revenue sharing per il coinvolgimento delle tifoserie in iniziative promozionali nel corso della stagione. Per un totale di altri 10 milioni di euro. In sintesi, il gioco è una delle più importanti fonti di ricavo del calcio e lo stop alle pubblicità e sponsorizzazioni può impanare, per una percentuale compresa tra il 3 e il 5%, sui bilanci di molte società. Le stesse rischiano cosi di andare in “rosso” anche per effetto delle norme del cosiddetto Decreto Dignità. Elaborazione dati Sporteconomy.it -tit_org- Stop scommesse uno tsunami anche sul calcio.
Fonte: TUTTOSPORT