“La migliore forma di sostegno all’economia sono le riaperture”, ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi illustrando gli ultimi sviluppi in termini di gestione dell’emergenza sanitaria. Parole che da giorni vengono ripetute anche dai vari rappresentanti del comparto del gioco legale, tra i più colpiti dalla pandemia e dalle restrizioni.
Ed è quanto è stato ulteriormente ribadito dalle associazioni di categoria di fronte alle commissioni Bilancio e Tesoro del Senato, in occasione del ciclo di audizioni relative al Dl Sostegni.
Incontri che hanno visto tra i protagonisti Domenico Distante, presidente di Sapar, con un discorso in cui ha sottolineato più volte di rappresentare aziende che stanno “dalla parte dello Stato”, esprimendo richieste di proroghe delle concessioni e sospensioni dei prelievi fiscali, evidenziando ancora una volta l’inconcepibile comportamento delle banche, che sulla base di fantomatici codici etici interni, in molti casi negano non solo l’accesso al credito, ma anche la possibilità di avere un conto corrente, alle aziende del gioco.
Anche Geronimo Cardia, di Acadi, ha spiegato le criticità del settore che non solo mettono in difficoltà chi chi lavora, ma anche lo stato, “con centinaia di agenzie scommesse senza concessione, oltre 100 bische chiuse, più di 2mila apparecchi illegali sequestrati, più di 300 siti online illegali inibiti”, e un generale dilagare dell’offerta di gioco illegale a fronte di una chiusura delle attività che non ha certo spento le ricerche di vuole divertirsi.
A parlare di vera e propria discriminazione è stato Emmanuele Cangianelli, presidente dell’associazione Esercenti giochi pubblici, dato che il Decreto Sostegni penalizza gli operatori con più punti vendita e un fatturato superiore a 10 milioni di euro. La misura del Governo “è ingiustamente discriminatoria verso imprese che per molti mesi hanno subito perdite di ricavi del 100 percento, a fronte di imprese che hanno subito perdite sì significative, ma di gran lunga inferiori”.
Tutti gli incontri, densi di concetti e istanze, hanno portato numerosi elementi all’esame delle commissioni del Senato, che ora avranno il tempo per valutare le informazioni raccolte. L’iter del Decreto sostegni proseguirà nei prossimi giorni, mentre slitta il termine per la presentazione degli emendamenti e degli ordini del giorno, posticipato alle ore 12 di lunedì 12 aprile, “anche per consentire – con si legge in una nota del Senato – il lavoro selettivo di istruttoria politica delle proposte di modifica da parte dei gruppi”.