ROMA – «Le Iene hanno constatato quello che denunciamo da tempo. Esiste una rete parallela alla luce del sole: per ogni punto autorizzato dallo Stato ce n’è almeno un altro che raccoglie gioco senza concessione». Così Maurizio Ughi, amministratore unico di Obiettivo 2016, commenta il servizio “La grande truffa delle scommesse illegali” andato in onda su Italia 1 martedì sera. Il circuito di punti scommesse non autorizzato, ricorda Ughi, rimane uno dei nodi mai risolti del mercato giochi in Italia. «Nel 2014 abbiamo portato avanti una campagna di comunicazione sui principali quotidiani italiani dove è stato pubblicato il nostro appello all’allora Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, affinché ponesse rimedio alla questione della doppia rete di raccolta delle scommesse, quella dei concessionari di Stato e quella legittimata dai giudici comunitari. Non avendo ricevuto alcuna risposta, ci siamo appellati, in modo provocatorio, alla moglie affinché facesse da tramite. Sono passati quasi tre anni, c’è stata una sanatoria ma lo Stato si è lasciato scappare di mano il settore e adesso è suo compito mettere ordine. I ritardi dei bandi 2016 sono drammatici, perché le gare dovranno risolvere il problema della doppia rete e invece i continui slittamenti dimostrano un’indolenza che protrae la situazione di incertezza e che consente agli altri di agire indisturbati a discapito di chi le regole le ha sempre rispettate», conclude Ughi.