Nessuna circolare o disposizione, nessun provvedimento ha disposto la sospensione delle imposte per le imprese che si occupano di gestione delle slot ‘interessate’ dalla legge regionale del Piemonte che, a partire da ieri 20 novembre, impone la rimozione degli apparecchi che non rispettano le distanze minime dai luoghi sensibili.
Commentando, senza cognizione di causa, una nota dell’Amministrazione dei Monopoli di Stato, indirizzata ai concessionari di rete, la solita congrega dei no-slot che nei mesi passati ha goduto di così tanta attenzione da parte delle istituzioni (a partire dal sottosegretario Baretta) allerta l’opinione pubblica sull’ultimo ‘scempio’, ovvero un presunto trattamento di favore nei confronti delle società che gestiscono apparecchi leciti.
Forse, e dico forse, sarebbe bene che ognuno torni a parlare di quello che sa, onde evitare simili figuracce.
Le imprese che gestiscono apparecchi da intrattenimento continueranno a versare le imposte almeno fino a quando non chiuderanno la loro partita Iva, sarebbe quindi opportuno informarsi meglio sul contenuto della circolare dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, almeno adesso.
Viene da chiederci invece perchè, gli stessi tuttologi, non scrivono con la stessa attenzione del numero, reale, delle persone che si rivolgono alle strutture sanitarie per problemi legati alla dipendenza da gioco, della grande approssimazione con la quale si forniscono i loro dati ( tipo provenienza e tipologia di gioco). Insomma, come si dice, a ognuno quello che gli compete.
Fonte: Jamma