Non potevano mancare le proposte di modifica alle norme sui giochi anche in nell’ultima manovra finanziaria. Tra i circa 4mila emendamenti presentanti fanno ‘bella mostra di sé’ piccole e grandi modifiche all’articolo 90, quello cioè dedicato al bando di gara per le concessione di Bingo e scommesse.
La senatrice De Petris del gruppo Misto bissa il tentativo posto in essere con il decreto Fisco e chiede un nuovo bando di gara le lotterie istanee da indire entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di bilancio e introduce il Preu al 7,25 percento per le Vlt. Sempre dalla stessa la richiesta affinché “l’esercizio delle sale da gioco e il gioco lecito nei locali aperti al pubblico sono soggetti all’autorizzazione del sindaco ” e una distanza minima dai luoghi sensibili inferiore a 500 metri, limite che “può essere individuato con legge regionale, in misura in ogni caso mai inferiore a 300 metri”. De Petris propone anche l’obbligo di tessera sanitaria per l’identificazione del giocatore “al fine di impedire l’accesso al gioco a soggetti minori di età o che, pure essendo maggiorenni, abbiano espressamente scelto di sottoporsi ai divieto di accesso allo stesso”
La pubblicità. Il senatore Endrizzi, M5S, è primo firmatario di una proposta in materia di divieto della pubblicà. Chiede che nel rilascio di concessioni ” deve essere previsto l’assoluto divieto, per i concessionari e per tutti i soggetti della filiera del gioco, di porre in essere:
- comunicazioni commerciali audiovisive e radiofoniche, sulla stampa periodica o su qualsiasi altro mezzo di comunicazione, dirette o indirette, che inducano all’acquisto di prodotti o alla partecipazione ad attività di gioco, quali lotterie, concorsi a premio, scommesse sportive e affini, o ad attività, anche on line, comunque denominate, finalizzate alla riscossione di somme di denaro, la cui vincita sia determinata esclusivamente o in modo preponderante dal caso.
- qualsiasi forma, diretta o indiretta, di propaganda pubblicitaria, di ogni comunicazione commerciale, di sponsorizzazione o di promozione di marchi o prodotti di giochi con vincita in denaro, offerti in reti di raccolta, sia fisiche sia on line;
- campagne di sensibilizzazione che diffondano logo, ragione sociale o affidate ad esponenti della filiera del gioco e delle scommesse”.
L’intesa Stato-Regioni sui giochi. Senatore pentastellato chiede anche di cancellare la norma che imponeva “entro il 30 aprile 2016″ ” l’intesa di Conferenza unificata ” in materia di “caratteristiche dei punti di vendita ove si raccoglie gioco pubblico, nonché i criteri per la loro distribuzione e concentrazione territoriale, al fine di garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico e della pubblica fede dei giocatori e di prevenire il rischio di accesso dei minori di età. Le intese raggiunte in sede di Conferenza unificata sono recepite con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, sentite le Commissioni parlamentari competenti”. Il senatore Antonio Milo (Ala) propone in questo ambito di intervenire sul decreto ministeriale affinchè sia garantito “rispetto dei principi di ragionevolezza e di proporzionalità, al fine di garantire il corretto bilanciamento tra esigenze di tutela della pubblica sicurezza e della salute pubblica” e “una equilibrata distribuzione evitando il formarsi di ampie aree di totale assenza di offerta di gioco pubblico e di ampie aree nelle quali vi sia una eccessiva concentrazione di offerta di gioco pubblico”.
Il bando delle scommesse. Per un senatore del gruppo AP-CpE-Ncd, Piero Aiello, firmatario di una proposta emendativa che mira a cancellare in toto l’articolo sul nuovo bando delle scommesse e del bingo ecco subito pronto l’emendamento della collega Bianconi che lancia l’idea di aumentare le somme previste per la proroga onerosa. La senatrice De Petris ha una soluzione anche su questa questione e che che l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli “autorizzi tutti i punti vendita che abbiano effettuato il versamento entro e non oltre il 28 febbraio 2018 alla raccolta delle scommesse” e altre soluzione per il bando come la possibilità che che “entro il 31 gennaio 2018 l’Adm dispone le regole per l’assegnazione di fino a 3.500 autorizzazioni all’apertura di punti vendita aventi come attività principale la commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici”.
I senatori Bianconi, Vicari, Aiello, Viceconte, Dalla Tor e Conte (di AP-CpE-NCD) propongono una nuova sanatoria versando 6.000 euro per ogni punto scommesse. “All’art. 90, dopo il comma 2, inserire il seguente:
2.bis – Al fine di assicurare che il mercato delle scommesse con vincite in denaro su eventi sportivi, anche ippici, e non sportivi, ivi compresi gli eventi simulati, come definito dalla gara prevista dal precedente comma 2, sia effettivamente accessibile senza discriminatorietà di fatto anche per soggetti attualmente non titolari di concessione per le scommesse o di abilitazione di cui all’articolo 1, comma 643, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, e di cui all’articolo 1, comma 926, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, è consentito a soggetti non ancora collegati al totalizzatore nazionale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, di operare la raccolta delle scommesse nel periodo intercorrente tra l’entrata in vigore della presente legge e l’avvio delle concessioni assegnate a seguito della gara di cui al precedente comma 2. A tal fine:
- a) entro il 31 gennaio 2018, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dispone le regole per l’assegnazione di fino a 3.500 autorizzazioni all’apertura di punti vendita aventi come attività principale la commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici, in favore sia di soggetti che di fatto già raccolgono scommesse, pur privi di qualsiasi autorizzazione, sia di soggetti che attualmente non raccolgono né direttamente né indirettamente scommesse e che, possedendo requisiti analoghi a quelli previsti per gli attuali concessionari delle scommesse, intendano esercitare la raccolta in vista dell’eventuali successiva partecipazione alla gara di cui al precedente comma 2. Le regole per l’assegnazione delle autorizzazioni ai soggetti che di fatto già esercitano la raccolta di scommesse, saranno analoghe a quelle definite nelle procedure di regolarizzazione previste all’articolo 1, comma 643, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, e all’articolo 1, comma 926, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, includendo un ulteriore obbligo di previsione della precisa localizzazione dei punti di vendita già operativi al 31 ottobre 2017, per i quali si richiede l’autorizzazione. Le regole per l’assegnazione delle autorizzazioni ai soggetti che non esercitano la raccolta di scommesse né direttamente né indirettamente, devono contenere i requisiti soggettivi richiesti e le modalità previste al fine della loro verifica. Ciascun soggetto dovrà indicare inoltre il numero delle autorizzazioni richieste; il costo di ciascuna autorizzazione è di euro 6.000 (seimila) annuali;
- b) entro il 31 marzo 2018, i soggetti interessati dovranno presentare la documentazione indicata dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli;
- dapprima, ai soggetti che, pur privi di qualsiasi autorizzazione, di fatto già esercitano la raccolta di scommesse;
- successivamente, per le autorizzazioni rimaste disponibili sottraendo alle 3.500 autorizzazioni previste alla lettera a) quelle assegnate all’alinea i., ai soggetti che attualmente non esercitano la raccolta di scommesse; qualora le autorizzazioni complessivamente richieste da tali soggetti risultino essere superiori alle autorizzazioni disponibili, le autorizzazioni dovranno essere assegnate riducendo quelle richieste in misura proporzionale alla disponibilità;
- d) il rilascio dei titoli abilitativi delle autorizzazioni assegnate, è subordinato alla sottoscrizione del disciplinare di raccolta delle scommesse, predisposto dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, nonché alla presentazione di un documento che attesti l’avvenuto pagamento di euro 6.000 per ciascuna autorizzazione; le modalità di pagamento sono definite dall’Agenzia in analogia a quanto definito all’articolo 1, comma 643, della legge 23 dicembre 2014, n. 90;
- e) il rilascio del titolo di cui all’articolo 88 del Tulps (regio decreto n. 773 del 1931) da parte della Questura territorialmente competente avviene al momento della presentazione del titolo abilitativo di cui alla precedente lettera d); per i soggetti che di fatto già esercitano la raccolta di scommesse, il mancato rilascio dello stesso comporta la perdita del titolo di cui alla lettera d)”.
Dismissioni slot. Il senatore Ruta (PD) chiede di garantire “sempre la continuità del servizio” per le slot al fine di evitare manomissioni e quindi controlli sulle procedure di dismizzione per gli apparecchie che non potranno essere più di 20.000 sull’intero territorio nazionale.
Fonte: Jamma