Il divieto di pubblicità sul gioco d’azzardo introdotto con il decreto Dignità nell’estate del 2018 modifica completamente e definitivamente le strategie di marketing degli operatori di gioco che operano sul mercato italiano.
Chi ha a che fare con il mercato del gioco d’azzardo italiano non può non ricordare la data del 14 luglio 2019, giorno in cui entra definitivamente in vigore, con tutti i suoi effetti, il divieto di pubblicità sul gioco d’azzardo previsto dal decreto Dignità. Se lo sono ricordato anche gli operatori di gioco online che in queste ore stanno contattando i loro affiliati per informarli che è loro intenzione aderire alle linee guida dell’AGCOM relative alla applicazione del divieto di pubblicità.
Ma chi sono gli affiliati e qual è la loro funzione?
Gli affiliati indirizzano i clienti verso gli operatori di gioco online. L’operatore generalmente si impegna a registrare i clienti inviati dall’affiliato e a tener traccia delle transazioni effettuate. Il cliente è un visitatore del sito dell’affiliato che si registra ad almeno uno dei prodotti/siti web (Sport, Casinò, Poker Giochi, Vegas e Bingo) dopo esservi arrivato seguendo uno degli URL diretti dell’affiliato.
Per questo ‘servizio’ all’affiliato viene corrisposta una commissione sul profitto netto che l’operatore guadagna dai clienti indirizzati dal sito dell’affiliato dopo che hanno aperto un conto ed effettuano puntate con denaro reale.
Le linee guida dell’AGCOM per certi versi risultano abbastanza chiare, per altri molto meno.
nel caso dei rapporti di affiliazione i dubbi non mancano. Apparentemente infatti poteva sembrare che il divieto in questione non dovesse riguardare la loro attività. Ma non è così. La visualizzazione e l’invio di comunicazioni su servizi di gioco d’azzardo può avvenire ma solo in alcuni casi. Quote e offerte commerciali possono essere formulate ma solo con ‘elementi di confronto’ e resta da vedere come.Sono previste restrizioni per la pubblicazione di loghi e nomi a dominio. Divieto per l’advertorial, ma a seconda della modalità di esecuzione.
Nell’incertezza gli operatori di gioco dicono STOP.
Sebbene la situazione sia tutt’altro che chiara, anche in considerazione delle consistenti sanzioni previste nell’ordine di decine di migliaia di euro, gli operatori di gioco online hanno cominciato a contattate gli affiliati. diverso il tenore delle comunicazioni. Qualcuno precisa che dal 15 luglio prossimo non verranno riconosciute revenues o altre forme di retribuzione derivanti dalla attività promozione svolta a favore del marchio. Ovviamente si tratta di una soluzione temporanea, in attesa di trovare soluzioni di collaborazione alternative e comunque non in contrasto con le linee guida dell’AGCOM.
I primi provvedimenti
I primi provvedimenti prevedono la rimozione di banner dai siti degli affiliati, rimozione di messagi che invitano a giocare, o ad acquisire un bonus o una promozione. Nessun invito nemmeno ad aprire un conto. Alcuni operatori chiedono la rimozione del reindirizzamento al sito dell’operatore di gioco, altri si limitano a suggerire l’adozione di messaggi con diciture che non rimandino ad inviti a giocare, bensì informazioni sull’offerta.
Qualcuno, con termini più specifici, chiarisce che è espressamente vietato promuovere un messaggio con un senso di urgenza, porre l’accento sul tempo che si esaurisce e utilizzare un linguaggio imperativo. Sono vietati per esempio messaggi come “Deposita subito e non perdere l’occasione” o Gioca”. È possibile fornire solo comunicazioni informative e non effettuare alcuna comunicazione che contenga un invito all’azione o un invito a giocare.
Le quote e le offerte commerciali (ad es. Bonus, jackpot e funzionalità dei giochi) di diversi operatori dovrebbero essere messe a confronto e dovrebbero essere fornite agli utenti e ai visitatori del sito web attraverso una comunicazione informativa (e non promozionale). “I banner che mostrano il confronto delle quote dovrebbero essere consentiti a condizione che non vi sia alcun messaggio di invito all’azione”, scrive qualcuno. E già, perché anche nelle indicazioni fornire dagli operatori il condizionale è d’obbligo. Alcuni di loro infatti preferiscono prendere tempo spiegando agli affiliati che a breve forniranno la loro interpretazione delle linee guida e le modalità d’azione.
“Il decreto Dignità ‘si sposa perfettamente con le attuali leggi proibizionistiche che colpiscono alcune regioni d’Italia, come nel caso del Piemonte”, commenta Fabio Bodini, uno dei più attivi affiliati in Italia. “Tutti gli operatori stanno cercando di interpretare al meglio le linee guida ed informare i vari affiliati/collaboratori ad agire e lavorare secondo tali indicazioni. A mio avviso questo decreto non riesce, e non riuscirà, in quello che dovrebbe essere il suo intento: il contrasto alla ludopatia” , spiega Bodini. “non vorrei si crei solo confusione e ulteriori difficoltà per chi, fino ad oggi, ha lavorato (in questo caso come affiliato) per diversi siti di gioco autorizzati dall’ AAMS , e quindi autorizzati dallo Stato”, conclude.