Il consiglio regionale del Piemonte approva il nuovo Ddl sul gioco, che annulla a retroattività della legge 2016: ecco le misure principali e le novità per gli operatori.
Dopo un infinito dibattito, durato settimane e caratterizzato da scontri anche vivaci tra maggioranza e opposizione, il consiglio regionale del Piemonte ha approvato il nuovo Ddl sul gioco a firma della Giunta, che garantisce lo stop alla retroattività della legge del 2016. Una nuova legge che arriva a 5 anni di distanza da quella varata dal precedente Esecutivo di centrosinistra e a quasi due mesi dall’entrata in vigore definitiva del “distanziometro”, con validità retroattiva, che sarebbe andato a colpire anche le sale da gioco e scommesse con autorizzazioni rilasciate dal 1° gennaio 2014 e quelle con autorizzazioni risalenti al periodo tra il 1° gennaio 2015 e il 27 ottobre 2016. Anche se la nuova legge non risolve soltanto il punto della retroattività (traguardo comunque decisivo): anche se, a quanto pare, restano esclusi gli apparecchi installati nei bar.
Ma cosa cambia, in sintesi, per gli operatori del gioco piemontesi? Secondo quanto riporta GiocoNews.it, in attesa di leggere il testo definitivo della nuova legge, non ancora depositato, vieta l’attività di sale da gioco, sale scommesse e spazi per il gioco, e anche l’installazione di nuovi apparecchi, a una distanza inferiore ai 300 metri da luoghi sensibili (scuole, università, sportelli bancomat, compro oro e altri) nei comuni sotto i 5000 abitanti come da precedente legge, ridotta da 500 a 400 metri per quelli con più di 5000 abitanti.
Gli esercizi che hanno dismesso gli apparecchi dopo l’entrata in vigore della legge 9/2016, possono rivolgere istanza di reinstallazione, anche se intervenuti cambi di titolarità, senza che ciò sia equiparato a nuova installazione, purché non si superi il tetto massimo esistente a maggio 2016.
Vengono definite le fasce orarie da rispettare tassativamente: sale da gioco e sale scommesse dovranno interrompere le attività dalle 2 alle 10, gli spazi gioco per dieci ore giornaliere complessive, di cui otto ore consecutive nella fascia dalle 24 alle 8 e due ore nella fascia di uscita dalle scuole dalle 13 alle 15.
Tra le novità, in caso di nuove aperture (a cui sono equiparati l’installazione di nuovi apparecchi e il trasferimento in altro locale), non potranno essere posizionate slot nei locali di dimensione inferiore ai 25 mq, se ne potrà installare una in quelli tra 25 e 50 mq, e massimo due in quelli superiori a 50 mq.
La Regione Piemonte, si specifica all’articolo 10, considera l’assenza di apparecchi da gioco come elemento preferenziale per la concessione di patrocini, finanziamenti e benefici economici.
Rafforzati gli interventi di prevenzione sul gioco patologico, con una particolare attenzione a giovani e studenti.
I minori di 18 anni non potranno accedere a sale gioco e sale bingo in cui sono installati i video terminali e sarà vietato l’uso di apparecchi per il gioco. Il titolare sarà tenuto a identificare i minori chiedendo il documento di identità e l’uso delle slot sarà attivabile tramite codice fiscale o tessera sanitaria.
Le scuole primarie e secondarie predisporranno iniziative didattiche sui rischi del gioco, mentre in tutte le scuole – con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale – sono previste lezioni tematiche sul rischio di abusi del gioco online e su smartphone.
Entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, il Consiglio regionale, su proposta della Giunta, approverà il piano triennale di contrasto, prevenzione e riduzione del rischio del gioco patologico, attraverso azioni di educazione, informazione e comunicazione. Nello stesso periodo la Giunta lancerà il concorso per realizzare il logo “Slot, no grazie!” dedicato alle scuole di secondo grado. Il logo verrà diffuso su tutto il territorio piemontese anche grazie alla giornata dedicata che vedrà coinvolte scuole, università e Asl. La legge prevede azioni specifiche anche su usura, sovra-indebitamento e infiltrazioni criminali: d’intesa con le Camere di Commercio verranno realizzate campagne di informazione e sensibilizzazione e verranno promossi protocolli d’intesa con prefetture e forze dell’ordine.
LA LEGGE NEL DETTAGLIO
La Regione, nell’ambito delle competenze in materia di tutela della salute e di politiche sociali e sanitarie, promuove interventi finalizzati alla prevenzione, al contrasto e alla riduzione del rischio di dipendenza dal gioco d’azzardo patologico sul tessuto sociale, al rafforzamento della cultura del gioco misurato, responsabile e consapevole nonché al recupero delle persone che ne sono affette e al supporto delle loro famiglie e alla tutela delle fasce più deboli e maggiormente vulnerabili della popolazione con particolare riferimento alla tutela preventiva dei minori e dei giovani.
Obiettivo di questa legge è promuovere la conoscenza, l’informazione, la formazione e l’aggiornamento degli esercenti, dei lavoratori dipendenti delle sale da gioco, sale scommesse e punti per il gioco con vincita in denaro, degli operatori di polizia locale e delle altre forze dell’ordine coinvolte, degli operatori sociali, sociosanitari e sanitari, nonché degli operatori delle associazioni di consumatori e utenti e degli sportelli welfare e dei volontari operanti nelle associazioni con riguardo al gioco d’azzardo patologico mediante tutti gli strumenti di comunicazione disponibili.
Proprio per questo, con deliberazione della giunta regionale, la legge disciplina i corsi di formazione finalizzati alla prevenzione della dipendenza da gioco d’azzardo patologico, in particolare attraverso il riconoscimento delle situazioni di rischio, favorendo, inoltre, con lo stesso personale formato, la realizzazione di un test di verifica che permetta una concreta valutazione del rischio di dipendenza. I costi per i corsi di formazione degli esercenti e dei lavoratori dipendenti sono a carico dei datori di lavoro e devono essere svolti in orario lavorativo.
Educazione e monitoraggio – Il consiglio regionale, su proposta della Giunta regionale, entro sessanta giorni dall’approvazione della presente legge, approva il Piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio del gioco d’azzardo patologico, con validità triennale, al fine di promuovere e incentivare: interventi di monitoraggio e di prevenzione del rischio del gioco d’azzardo patologico mediante iniziative di sensibilizzazione, educazione, informazione e comunicazione; informare genitori e famiglie sui programmi di filtraggio e blocco dei giochi on line; l’assistenza e la consulenza telefonica, tramite l’estensione di numeri verdi esistenti, di un servizio specifico finalizzato a fornire un primo livello di ascolto, assistenza e consulenza telefonica per l’orientamento ai servizi, i cui riferimenti sono affissi su ogni apparecchio per il gioco lecito.
Maggiore attenzione a minori e gioco online – Gli istituti di istruzione primaria e secondaria predispongono, nell’ambito della propria autonomia, iniziative didattiche volte a rappresentare agli studenti il senso autentico del gioco e i potenziali rischi connessi all’abuso o all’errata percezione del medesimo. Al fine di incentivare l’informazione e l’educazione tra i minori sulle conseguenze derivanti dall’abuso dell’utilizzo di giochi e applicazioni on line, per computer e smartphone, vengono organizzate nelle scuole di ogni ordine e grado della Regione, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale (Usr Piemonte), lezioni tematiche volte ad educare, sensibilizzare ed informare le nuove generazioni sui rischi derivanti dall’abuso del gioco patologico d’azzardo e dalla dipendenza da gioco.
È istituito il logo regionale “Slot, no grazie!” con la Giunta regionale che, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge, predispone un concorso per la progettazione grafica del logo regionale ad hoc, la cui partecipazione è riservata agli istituti scolastici e a quelli formativi di secondo grado della Regione. La partecipazione è a titolo gratuito. La Regione istituisce inoltre una giornata “Slot, no grazie!” dedicata a sensibilizzare, in collaborazione con gli istituti di ogni ordine e grado e con le università, le nuove generazioni sul tema del contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico per prevenirne i rischi.