Conclusa la tornata elettorale, che come ben sapeva il settore dei giochi in base alle promesse delle coalizioni politiche è difficile sperare porti un nuovo e più razionale approccio alla questione del gioco pubblico, torniamo a parlare di diritto e nello specifico dei diritti di quelle aziende che hanno subito e dovranno subire le conseguenze della riduzione degli apparecchi secondo quando disposto con le leggi di riordino del settore contenute nella “Manovrina”.
La riduzione del numero di Newslot installate è un provvedimento nazionale che impone la disinstallazione e la rottamazione di apparecchi di proprietà privata, installati in proprietà privatesulla base di autorizzazioni rilasciate, nel pieno rispetto delle regole in materia e secondo rigide condizioni imposte con l’obbligo di iscrizione ad un apposito Elenco, anche a più soggetti privati con nulla osta cointestati.
Ora, in base alla Legge 7 agosto 1990, n. 241 – Nuove norme sul procedimento amministrativo – , ricordiamo che “Per sopravvenuti motivi di pubblico interesse l’Amministrazione recede unilateralmente dall’accordo, salvo l’obbligo di provvedere alla liquidazione di un indennizzo in relazione agli eventuali pregiudizi verificatisi in danno del privato”.
Per sopravvenuti motivi di pubblico interesse, appunto, l’Amministrazione può disporre, ad esempio, l’esproprio di un terreno sul quale è previsto il passaggio di una strada o per altre pubbliche necessità ma è obbligata a indennizzare il proprietario del terreno.
L’espropriazione per pubblica utilità è un istituto giuridico italiano in virtù del quale la Pubblica Amministrazione può acquisire per sé o far acquisire ad un altro soggetto, per esigenze di interesse pubblico, la proprietà o altro diritto reale su di un bene, indipendentemente dalla volontà del suo proprietario, sempre previo pagamento di un indennizzo.
L’interesse pubblico, peraltro, deve anche essere supportato da elementi certi di valutazione e nel caso delle Newslot, se l’interesse pubblico è la tutela del giocatore, deve essere dimostrato con dati certi l’incidenza esclusiva delle sole Newslot sull’incremento (non ancora quantificato) del gioco d’azzardo patologico.
Così circa le due questioni – interesse pubblico e indennizzo per il provvedimento di riduzione delle Newslot – si possono ipotizzare dubbi che in qualche Tribunale potrebbero trovare la condivisione del Giudice.
E infatti il Tar Lazio, con decreto del 1 marzo 2018, ha recentemente accolto l’istanza cautelare della concessionaria di rete Netwin Italia per il decreto dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per la riduzione del numero degli apparecchi.
In precedenza con la seguente motivazione sempre il Tar Lazio aveva sospeso il taglio dei nulla ostadella concessionaria Codere: “Considerato che, nella specie, sussistono le condizioni per disporre, nelle more della celebrazione della camera di consiglio, l’accoglimento dell’istanza anzidetta con riguardo alla disposta dismissione dei 2.593 nulla osta acquisiti da Codere nel corso del 2017”.
Questi procedimenti riguardano le modalità imposte per la riduzione degli apparecchi, sono quindi in un altro capitolo di contestazioni circa il provvedimento di riduzione ma la questione dell’indennizzo potrà essere posta in secondo tempo.
Una questione che si arricchisce di argomentazioni quando si osserva che il provvedimento di riduzione impone anche la rottamazione coatta del bene privato Newslot, non si limita dunque semplicemente a “espropriare” il diritto acquisito alla raccolta ma anche del bene privato utilizzato per la raccolta e in questo caso è difficile comprendere i “sopravvenuti motivi di pubblico interesse”.
Il tema dell’indennizzo è anche una ottima argomentazione da sostenere contro i provvedimenti di espulsione delle Newslot disposti dalle Autorità locali, in Piemonte come in molte altre regioni e comuni italiani.
Il settore del gioco automatico vive una fase estremamente difficile, vittima del pregiudizio e capro espiatorio di una eccessiva offerta di gioco, ma il programma di riordino dei giochi impostato dal Governo uscente, così come i provvedimenti delle Amministrazioni locali, presentano criticità che potrebbero portare risultati diversi da quelli immaginati in fase di redazione e riscontrati nell’immediato.
Certo, qualunque siano gli sviluppi futuri, agli operatori resta l’amarezza del danno imposto da una Amministrazione a cui contribuiscono con ingenti versamenti per imposte dirette e indirette.
Con le ultime leggi, fondate sul pregiudizio, non si tutela il giocatore eccessivo, che come tutti sanno può accedere a tante altre forme diverse di gioco, si colpisce solo una categoria di aziende e l’occupazione che garantiscono.
Fonte: Jamma