Alla luce della riunione svoltasi il 22 gennaio e viste le contraddizioni emerse nell’interpretazione delle decisioni da essa scaturite, AsTro ha inviato la sua proposta a tutti gli attori della filiera in una lettera a firma del presidente, Massimiliano Pucci.
“Il decreto dignità, la legge di stabilità per il 2019 e, da ultimo, il decreto legge introduttivo del Reddito di Cittadinanza, apportano modifiche significative al sistema del gioco pubblico ed in particolare al settore dell’automatico – si legge -. L’inasprimento della tassazione e l’accelerazione del processo di sostituzione degli apparecchi da gioco, in presenza di regolamentazioni locali a carattere proibizionistico, pongono l’esigenza di una seria ed il più possibile condivisa riflessione da parte dei diversi soggetti che costituiscono la filiera sulle priorità da perseguire e le iniziative da assumere.
Nella discussione del 22 sono emersi tre obiettivi comuni:
- L’esigenza di una fiscalità certa e stabile. Non è più possibile alcuna pianificazione nell’attività di impresa in presenza di continui interventi sulle aliquote.
- Ulteriore abbassamento del payout per le Awp. La riduzione prevista nella legge di stabilità non è sufficiente per affrontare gli investimenti attuali e futuri.
- Normative locali. Sfruttare le potenzialità tecnologiche delle nuove Awpr nel contrasto alle dipendenze e all’accesso al gioco dei minori. Una rigorosa certificazione dei punti vendita oltre ad una piena ed esaustiva applicazione del decreto Balduzzi.
AsTro propone quindi l’istituzione di un tavolo che riunisca tutti i segmenti del settore e che sia in grado di confrontarsi con il Governo portando avanti le suddette istanze con lo scopo che siano inserite nella (auspicata) legge quadro che dovrà regolare il settore gioco a livello nazionale, superando la frammentazione delle normative locali, la cui proposta è stata pervista dal Decreto Dignità e che dovrebbe essere imminente.
Nel caso in cui il Governo non intendesse dialogare con il settore o comunque se il confronto dovesse fallire, i soggetti che aderiranno alla presente iniziativa valuteranno le azioni da intraprendere a livello nazionale per tutelare la sopravvivenza delle imprese del settore”.
Fonte: Jamma