In commissione Bilancio della Camera espresso parere contrario a diversi emendamenti al Dl Rilancio relativi a giochi e lotterie.
La commissione Bilancio della Camera è impegnata nell’esame delle proposte di modifica al disegno di conversione in legge del decreto Rilancio, il cui testo prevede l’ulteriore tassazione dello 0,5 percento delle scommesse sportive, così da alimentare il fondo salva-sport, e il rinvio al 2021 della lotteria degli scontrini, e in questo contesto, nella seduta di ieri 22 giugno, si è occupata anche di quelli relativi al gioco. In particolare, il presidente e relatore Claudio Borghi ha espresso parere contrario, così come ha fatto da parte sua il sottosegretario all’Economia Laura Castelli, all’emendamento di D’Attis sul credito d’imposta per innovazione tecnologica, che pevedeva che “Ai soggetti che nel corso del periodo di imposta 2020 hanno provveduto all’adeguamento degli apparecchi da gioco di cui all’articolo 110 comma 6, lettera a), del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, approvato con regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, secondo le previsioni di cui all’articolo 1, comma 732, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, è riconosciuto un contributo pari al sessanta per cento delle spese sostenute”.
No anche all’emendamento D’Ettore secondo il quale “dalla data di entrata in vigore del presente decreto e sino al 31 dicembre 2020 una quota pari al 3 per cento sul totale della differenza tra le somme giocate e le vincite corrisposte su scommesse relative a eventi sportivi di ogni genere, anche in formato virtuale, effettuate in qualsiasi modo e su qualsiasi mezzo, sia online, sia tramite canali tradizionali, come determinata con cadenza quadrimestrale dall’ente incaricato dallo Stato, al netto della quota riferita all’imposta unica di cui al decreto legislativo 23 dicembre 1998, n. 504, viene versata all’entrata del bilancio dello Stato e resta acquisita all’erario. Il finanziamento del predetto Fondo è determinato nel limite massimo di 40 milioni di euro per l’anno 2020 e 50 milioni di euro per l’anno 2021. Qualora, negli anni 2020 e 2021, l’ammontare delle entrate corrispondenti alla percentuale di cui al presente comma fosse inferiore alle somme iscritte nel Fondo ai sensi del precedente periodo, verrà corrispondentemente ridotta la quota di cui all’articolo 1, comma 630 della legge 30 dicembre 2018, n. 145”.
Parere contrario, infine, anche all’emendamento D’Attis secondo il quale “al fine di provvedere al finanziamento del Fondo di cui al comma 1, il Ministero dell’economia e delle finanze – Agenzia delle Dogane e dei Monopoli indice, con proprio provvedimento, un’apposita lotteria istantanea i cui utili, fino ad un massimo di 40 milioni di euro per l’anno 2020 e 50 milioni di euro per l’anno 2021, sono direttamente versati all’entrata del bilancio dello Stato e restano acquisiti all’erario. Qualora, negli anni 2020 e 2021, l’ammontare delle entrate corrispondenti alla percentuale di cui al presente comma fossero inferiori alle somme iscritte nel Fondo ai sensi del precedente periodo, verrà corrispondentemente ridotta la quota di cui all’articolo 1, comma 630 della legge 30 dicembre 2018, n. 145”.