“Il proibizionismo serve solo ad ingrassare le mafie e l’illegalità. Il regolamento del comune di Aosta ha lavorato sugli orari, seguendo gli studi medici che spiegavano che il problema principale era la troppa esposizione al gioco creando al cervello una sostanza chimica che faceva perdere il controllo di sé stessi. Stesso studio medico che ci diceva ‘avanti tutta’ al contrasto dell’azzardopatia, che oltretutto ha dei costi enormi per la sanità, ma facendo anche attenzione agli investimenti leciti fatti dagli esercenti”. Così il consigliere comunale di Aosta, Vincenzo Caminiti (Misto) che ha presentato un ordine del giorno sul contrasto alla ludopatia.
“Al casinò esiste una sala per i giocatori valdostani, tra l’altro finanziata con soldi pubblici, che crea una sleale concorrenza verso altri gestori, ma addirittura potenzialmente potrebbe creare dei ludopatici con soldi pubblici che si dovranno curare con altri soldi pubblici.
Ora a parte le esagerazioni, bisogna secondo me tornare alla efficacia degli orari per tutti i giochi, compresi quelli online, e fare una legge regionale che vada nella stessa direzione per tutti e senza ipocrisia. Credo che nel DNA dell’essere umano ci sia anche la voglia di giocare, scommettere e sperare nella fortuna, ma questo deve avvenire in modo sano senza rovinare se stessi, la propria famiglia e le amicizie e senza fare del male agli altri creando situazioni estreme e a volte fuori dalla legge”.
Questo il testo dell’ordine del giorno: “Premesso che questo Consiglio Comunale ha deliberato un regolamento sulla tutela delle fasce deboli in merito all’azzardopatia e ne limitava l’esposizione al gioco di un massimo di otto ore, con degli orari stabiliti dall’allora direttore del SERD che richiamavano proprio la componente chimica che si veniva a produrre in alcune fasce orarie; Preso atto dell’ottimo lavoro svolto da questa Amministrazione in sinergia con la parte sanitaria e con quella dell’Associazionismo relativamente alla stesura del regolamento; Preso atto inoltre delle parole dell’allora direttore del SERD, cui sosteneva che i regolamenti andassero fatti a sostegno delle persone ludopatiche, ma che esiste un gioco sano e quindi di conciliare la questione sanitaria che oltretutto grava pesantemente sui costi della sanità, con gli investimenti leciti fatti dagli esercenti; Ritenuto che la legge regionale se pur spinta di un nobile intento di fatto proibisce qualunque tipo di gioco nell’area delle distanze sensibili, quindi colpendo anche persone non ludopatiche, mettendo a rischio parecchie attività commerciali sul nostro territorio; Preso atto che tutte le statistiche sull’azzardopatia gravano fortemente sulla pericolosità delle cosiddette “macchinette” ecco la motivazione a sostegno del regolamento comunale che rifarei e rivoterei senza alcun indugio; Ricordato dalla storia, che tutte le forme di totale proibizionismo portano a favorire le mafie e l’illegalità; Preso atto che è un ottimo esempio di prevenzione e tutela senza sfociare nel proibizionismo è stata la legge attuata sul divieto di fumo nei luoghi pubblici, infatti la vendita di tabacco nonostante sia, a parere mio, dannosissima per la salute pubblica non è stata vietata per non favorire il mercato nero”.
Il Consigliere impegna il Consiglio: “a trasmettere al Presidente della Regione e al Presidente del Consiglio regionale la nostra perplessità su questa forma di proibizionismo che ricade soprattutto sui commercianti in particolare su quelli della città di Aosta e quindi modificare l’attuale legge regionale evitando di esporsi a ricorsi che probabilmente azzererebbero la legge regionale di fatto anche nella parte positiva a tutela dei ludopatici”.