Malumori tra i concessionari italiani con l’applicazione delle nuove regole per le videolotterie (VLT). Alcuni di loro sembra abbiano persino presentato ricorso al TAR Lazio.
I tecnici VLT si confrontano intorno all’obbligo di abbassare da sistema a 5.000 euro qualsiasi vincita superiore alla soglia massima consentita, escluso il jackpot.
I responsabili dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli con la circolare di aprile 2017 interpretano la legge primaria per le VLT sostenendo che il gioco debba essere creato in modo tale da non permettere mai vincite superiori a 5.000 euro.
Ma, già verificate e certificate da Sogei, sul mercato ci sono piattaforme e giochi, autorizzate dalla stessa ADM e in esercizio, che permettono il realizzarsi di vincite superiori a 5.000 euro, jackpot escluso.
Perchè questa nuova tendenza?
Secondo l’articolo 6 sui parametri e funzionamento del gioco VLT della circolare in vigore dal 9 febbraio 2010, esiste la possibilità di vincite, raggiunte a seguito dell’esito di una o più puntate, superiori all’importo di 5.000 euro.
In base alla circolare del 4 aprile 2017, invece, la vincita massima consentita per ciascuna partita, con esclusione delle vincite derivanti da jackpot, è pari a 5.000 euro.
Non è chiara la motivazione per cui cambia l’interpretazione dei tecnici ADM di una norma scritta dalla stessa Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in collaborazione con Sogei.
I concessionari hanno comunque tempo fino al 2019 per adeguare i loro sistemi VLT.
Ma per giocatore, operatore ed Erario cosa significa questa nuova interpretazione dell’ADM?
Sogei ha certificato giochi fino alla fine dell’anno scorso come unico ente certificatore, pertanto libero di interpretare la norma in accordo con ADM.
Oggi che verifica e certificazione avvengono secondo un protocollo seguito da tutti i diversi enti accreditati anche le modalità con cui le vincite superiori a 5.000 euro debbono essere abbassate devono seguire uno specifico protocollo e essere soggette ad adeguato controllo.
Recentemente sono arrivate alla Redazione Jamma molte segnalazioni e lamentele sulle vincite dalle VLT, tanto che avevamo ipotizzato l’esigenza di una più dettagliata comunicazione diretta al giocatore.
La normativa 2010 prevedeva la percentuale di vincita non inferiore all’85% delle somme giocate e la verifica del parametro in sede di verifica e collaudo del RNG. Con il 2017 la verifica avviene a seguito di analisi dell’algoritmo di assegnazione delle vincite.
Percentuale di vincita nei giochi delle attuali VLT
Quando la vincita nelle VLT in esercizio supera la soglia massima di 5.000 si prende in considerazione solo 5.000 euro o tutto l’importo vinto, compresa la parte che non viene erogata al giocatore?
La parte spettante all’Erario non cambia perché l’imposta è calcolata sul denaro inserito mentre potrebbe nascere confusione nel computo delle vincite erogate al giocatore.
Forse è tempo di fare chiarezza verso una interpretazione comune riguardo la VLT. Soprattutto è bene definire se la VLT sia da considerarsi un gioco di lotteria a video o un gioco da casinò di puro azzardo?
E se una delle due è la definizione corretta, allora occorre spiegare meglio come mai la VLT è inquadrata nel sistema del gioco pubblico come un apparecchio da intrattenimento.
La confusione nella definizione dei giochi contribuisce a peggiorare l’impatto sociale delle attività di gioco.
Fonte: Jamma