Si fa sempre più concreta l’ipotesi di non riuscire a vedere nascere entro fine legislatura il decreto del ministero del Tesoro con cui si intende dimezzare i punti di gioco che ospitano slot machine. A pesare sarebbero i dubbi della Ragioneria generale dello Stato, secondo la quale la riduzione delle sale comporterebbe, anche se a partire dal 2019, una consistente diminuzione del gettito erariale stimato, secondo alcune fonti, in almeno 1,5 miliardi di euro, a cui andrebbe aggiunto il mancato introito delle Regioni, superando così i 2 miliardi di buco.
Secondo quanto si legge su “Il Messaggero” il Sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta, sarebbe al lavoro per risolvere la questione: oggi potrebbe incontrare la Ragioneria dello Stato per capire la reale dimensione del problema fiscale, giovedì in Conferenza Unificata dovrà invece tentare di convincere le Regioni a rispettare i patti previsti nell’accordo siglato a settembre.
Pare quindi che tutte le preoccupazioni anticipate dal Sottosegretario al convegno tenutosi a Salerno venerdì siano non solo più ottimistiche, ma più concrete che mai. Il “decreto che traduce l’intesa è pronto, ma gli uffici legislativi e di ragioneria ci chiedono: alla luce di quello che sta succedendo in Piemonte regge o non regge? Pensiamo alla perdita di gettito di qualche centinaio di milioni, giovedì prossimo in conferenza unificata porrò la questione” aveva annunciato Baretta, secondo cui “abbiamo fatto fatica a raggiungere un accordo che da una parte ha messo in difficoltà il settore, dall’altra ha mostrato una sensibilità verso il sociale, il contrasto al gioco eccessivo. Si tratta della riduzione drastica come risposta alle domande delle Regioni e l’accordo era un punto di equilibrio. Questa riduzione del 35% delle slot è un punto che valutiamo essere compatibile con il mantenimento della lotta alla illegalità e criminalità, ma quello che sta avvenendo in Piemonte non rispetta questo equilibrio e quindi l’accordo stesso è compromesso, rischia di sparire il gioco legale e prevalere l’illegale“.
Fonte: Jamma