In fase di definizione del Dl Sostegno, l’appello di Andrea De Bertoldi (FdI) al governo che chiede “risposte immediate” nei confronti del comparto giochi.
“Il governo Draghi non faccia il gioco delle mafie. Se non si interverrà immediatamente nel dl Sostegno su tutte le imprese concessionarie del gioco legale, in termini di indennizzi e proroghe sui versamenti del Preu (prelievo erariale unico), si potrebbe determinare la chiusura forzata della gran parte degli operatori, con il licenziamento di migliaia di dipendenti”. Queste le parole con cui il senatore di Fratelli d’Italia e segretario della Commissione Finanze e Tesoro, Andrea De Bertoldi, torna a parlare di gioco legale chiedendo al governo la massima attenzione.
Il pericolo concreto è che queste aziende non riescano più a reggere, sottolinea De Bertoldi: “il tutto ad esclusivo beneficio del gioco illecito gestito dalla criminalità”. Dalla parte dello Stato ci sono azienda ormai al collasso, dopo che “la filiera del gioco legale ha subito nell’ultimo anno 266 giorni di sospensioni dovuto al lockdown – si legge ancora nella nota del senatore di Fratelli d’Italia -. Non è quindi più in grado di reggere i costi fissi delle proprie aziende e tanto meno di sostenere gli obblighi di versamento erariale, dovendo oltretutto subire ulteriori penalizzazioni dall’inaccettabile atteggiamento del sistema creditizio, che richiede immotivatamente con sempre maggiore frequenza la chiusura dei rapporti bancari”.
Da qui l’appello al ministro del Mef, Daniele Franco: “Il ministro Franco dia risposte immediate e concrete nella stesura del prossimo decreto Sostegno, altrimenti le uniche a festeggiare saranno le mafie con la gestione, a quel punto esclusiva, del gioco in Italia. Non sarebbe certamente un buon inizio per il governo”.